La Ministra della Giustizia sul d.lgs. 231/2001
Università L U I S S ‘Guido Carli’ — Roma
Marta Cartabia interviene durante il convegno La responsabilità degli enti tra presente e futuro. Un bilancio della riforma a vent’anni dal d.lgs. n. 231 del 2001.
Dopo la svolta culturale rappresentata dal superamento dell’idea secondo la quale societas delinquere non potest si rende necessario, secondo la Ministra, istituire una Commissione ad hoc presso il Ministero della Giustizia per “tenere vivo il valore e il cuore” del d.lgs. n. 231/2001.
La normativa italiana in materia di responsabilità amministrativa, che si incentra sull’innovativa idea di “prevenzione mediante organizzazione”, infatti rappresenta un buon prodotto a cui si sono ispirati diversi Paesi europei ma al contempo una disciplina che a vent’anni dall’entrata in vigore deve essere monitorata nei suoi effetti applicativi.
Per il “tagliando” ed un’eventuale “revisione” del d.lgs. 231/2001 è imprescindibile partire dall’analisi dei dati.
Quelli raccolti nell’ambito del progetto di ricerca promosso dal CNPDS I vent’anni dal d.lgs. n. 231/2001: esperienze empiriche e prospettive di riforma, mettono in luce, per esempio, che a Napoli e a Palermo le contestazioni di responsabilità agli enti sono molto rare.
La difficoltà di raccolta di tali dati rappresenta però, nella prospettiva della Ministra, un problema. Ad esso si farà fronte attraverso la predisposizione di un nuovo dipartimento integralmente dedicato alla statistica e all’informatica.
I dati empirci rappresentano infatti, soprattutto nell’epoca della tecnologica, un “bene comune” dal quale dovrebbe poter partire ogni riflessione scientifica e scelta legislativa.
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